1 settembre 2004

Il leasing come strumento finanziario per la Pubblica Amministrazione

Segnaliamo un articolo pubblicato da AltaLex in data 1/9/04 a firma di Ennio Moro e intitolato "Strumenti finanziari per la Pubblica Amministrazione: il leasing pubblico".
Dopo una premessa generale sull'istituto, l'Autore sottolinea come la natura di contratto atipico non impedisca alla P.A. di potersi avvalere dello strumento del leasing come qualsiasi altro soggetto privato, pur sempre nel rispetto di alcune procedure e vincoli normativi conseguenti, per l’appunto, all'utilizzo dell’istituto da parte di soggetto pubblico.
"Le Pubbliche Amministrazioni", afferma l'Autore, "normalmente nelle vesti di locataria mediante il leasing possono predisporre programmi di opere pubbliche la cui realizzazione avverrà attraverso il c.d. appalto indiretto. Infatti, l'opera pubblica viene costruita dalla società di leasing che contestualmente l'affitta, concedendo alla pubblica amministrazione la facoltà di riscattare, al termine della locazione, il bene fatto costruire. In altri termini, con la locazione finanziaria, l'ente pubblico che intende realizzare un determinato intervento, acquisisce il bene, la cui utilità concorre in via diretta o strumentale al raggiungimento del fine pubblico prefissato, senza impegnare tutte le risorse necessarie al suo acquisto, ma dietro pagamento di un canone periodico. Da questo punto di vista la locazione finanziaria pubblica si può considerare a pieno titolo una forma di finanziamento, in quanto ripartisce l'onere collegato alla disponibilità di un bene, su un arco di tempo pluriennale lungo quanto il periodo di utilizzo del bene, così come avviene per altre forme di finanziamento, come l'accensione di mutui, dove gli oneri sono distribuiti per tutta la durata del periodo di ammortamento".

Tra i più evidenti vantaggi del leasing pubblico, l'Autore elenca:
"l'utilizzazione del bene senza dover anticipare tutta la somma necessaria per comprarlo (questo può essere utile soprattutto nel caso di attività che producano utili una volta in funzione e consentono quindi di rimborsare parte dei canoni);
lo snellimento delle procedure burocratiche connesse alle decisioni di investimento;
l'eliminazione dei rischi e degli oneri derivanti dalle perizie suppletive e dalle "revisioni prezzi";
la semplificazione della contabilità ed eliminazione dei residui passivi;
la tempestività nell'esecuzione di opere pubbliche".